Una settimana, da sud a nord, per pedalare su ciclabili ottime, scoprire posti nuovi, incontrare bella gente e sognare in bici!!
L’occasione era quella di andare finalmente al BAM quest’anno, e siccome per me si tratta di spaccare l’Italia facendomi 10 ore di treno tanto vale…prendersi qualche giorno in più ed esplorare regioni a me sconosciute, nuove.
..E dunque il TD – Treno Day- mi ha portato dalla sera alla mattina, da sud a nord, sbarcandomi a Trento. Sempre molto bella; pizza, birra immancabile e poi nanna subito perché al mattino si parte belle riposate.

Trento
Inizio subito con una salita (dirla cosi è facile ma provate voi a farla con le borse laterali pesanti) sul Monte Bondone. Tostissima, avevo messo in conto diverse soste per prendere fiato, ma . sono sopravvissuta. Arrivata a Sopramonte, felice di constatare di essere ancora viva, è iniziata la discesa verso il Lago di Garda.
A Terlago prendo subito ( ben segnalata manco a specificarlo) la Ciclovia dei Laghi, che mi porta molto presto verso il Lago di Toblino, raro esempio di castello lacustre in Italia, e forse uno dei più celebri e romantici di tutto il Trentino. . Faccio una pausa al bar sotto il castello, fronte lago … e sembra di essere in una favola.

Lago di Toblino
Riprendo a pedalare e ormai anche le nuvole, che prima hanno un po’ grandinato sulla mia testolina, nel frattempo si sono allontanate definitivamente. Sono ormai sulla Ciclabile del Sarche, piena di turisti, in entrambe le direzioni, e di persone locali, che usano la bici per convenienza, facilità, benessere, velocità. Come dovrebbe essere a tutte le latitudini, ahimè.
In Puglia siamo in pianura, qui siamo in montagna, e il rapporto tra chi prende la bici è forse 200 a 1.
Genetica? Mentalità ? Abitudine? Chissà..
La ciclabile è davvero bella, e per niente noiosa. Solitamente quando si pedala accanto ad un fiume il paesaggio è pressoché monotono, stabile, invece qui è un continuo intervallarsi di punti panoramici, riserve, elementi di archeologia industriale e ovviamente tanti vigneti, e alberi da frutto. Si attraversa il parco fluviale, precisamente nelle Marocche di Dro, ovvero una distesa di massi – maroc in trentino è appunto blocco di roccia – che rappresentano la più grande frana dell’intero arco alpino. Dopo il ritiro dei ghiacciai, la montagna iniziò a franare, sbriciolandosi in tante rocce, su cui si è creata una biosfera con habitat di tipo arido, reso interessante dalla presenza del fiume Sarche proprio accanto. Molto, molto interessante.
La potenza del fiume ovviamente non poteva non essere sfruttata per ottenere energia, ed è proprio per questo che sono diverse le centrali idroelettriche che si trovano lungo il percorso. Una delle più belle è la Centrale di Fies, ora divenuta centro culturale dove fanno mostre, residenze artistiche etc..

Centrale di Fies
Poco prima di arrivare Dro, un ‘bike and wine’ davvero fuori di testa. Location in mezzo ai filari di vite, con un bike parking in tema ( se esiste un grammy per il bike parking più bello loro lo vincono sicuro), e poi tanto relax in mezzo al verde. Tanta gente rilassata dopo una bella pedalata, tanto chill out si direbbe, stranieri, coppie, famiglie. Bello! La bici unisce sempre.
Ultimi km passando sotto il castello di Dro che svetta tutto storto sulla rocca, e arrivo a Torbole. L’arrivo è accanto ad un ponticello che segna proprio lo sbocco del fiume nel lago di Garda. Tutt’attorno la situazione a vivace, rilassata m movimentata allo stesso tempo. Tantissimi sportivi, se non tutti! Chi cammina, chi fa surf, chi bene un drink, chi va in bici (la quasi totalità delle persone devo dire). Bell’atmosfera. Ci voleva proprio a fine pedalata.

Arrivo al Lago di Garda
Faccio un giro e vado in hotel, stanca ma felice di questa prima giornata. Ero stata a Trento, ero stata sul monte Bondone, forse anche sul lago di Garda. Ma quando si va in bici è sempre tutto nuovo.
Dove ho cenato ? seduta su una panchina nel parco a Riva del Garda, di fronte al lago.
Happy ending

Lago di Garda
(Prossima tappa, nel prossimo articolo del mio blog..)