Un viaggio poetico – e scientifico – dentro l’inverno.

Un libro che non si limita a parlare di neve: la fa vivere, pagina dopo pagina.

In Autobiografia della neve, Daniele Zovi ci accompagna in un percorso affascinante nel cuore dell’inverno, trasformando un elemento familiare come la neve in un universo ricco di storie, segreti e significati. Un libro che si legge come un cammino silenzioso dentro un bosco d’inverno: ogni pagina scricchiola, illumina, sorprende.

Zovi, forestale e grande conoscitore dell’ambiente alpino, non si limita a spiegare come nasce un fiocco di neve o come si forma il manto nevoso; ci porta dentro la neve come se fosse una creatura viva, con una propria voce e un proprio carattere. Attraverso i suoi ricordi personali, gli incontri nei boschi e le osservazioni maturate sul campo, l’autore costruisce un racconto intimo e al tempo stesso divulgativo, capace di farci vedere l’inverno con occhi nuovi.

L’atmosfera che pervade il libro è quella del silenzio invernale, un silenzio che però non è vuoto: è popolato da tracce, memorie, piccoli eventi che l’occhio attento dell’autore sa riconoscere e trasmettere. La scrittura è limpida, pacata, misurata, ma capace di accendere meraviglia. Ciò che rimane al termine della lettura è un senso di gratitudine e di delicatezza nei confronti dell’ambiente alpino.

La forza del libro sta nel suo equilibrio: è preciso e informativo, ma mai pesante; poetico, ma senza diventare astratto. Zovi sa rendere accessibili concetti complessi e allo stesso tempo regalare pagine di grande suggestione – non a caso uno dei miei scrittori attuali preferiti-  in cui il silenzio della neve diventa linguaggio e atmosfera.

Autobiografia della neve è un libro ideale per chi ama la montagna, per chi sente il fascino dei paesaggi innevati, ma anche per chi cerca una lettura capace di rallentare il ritmo e riportare attenzione ai dettagli della natura.

 È un invito a osservare meglio, a custodire ciò che ci circonda e a riscoprire quel senso di meraviglia che spesso perdiamo nella quotidianità.

E detto tra noi..l’arrivo del Natale  mi fa venire voglia di paesaggi innevati – che qui in Puglia ovviamente non esistono, ahimè.

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